All’esordio su una panchina di Serie B, Davide Nicola ha guidato il suo Livorno a tre vittorie nelle prime tre giornate, mostrando anche un bel calcio. Il tecnico amaranto, però, è cauto: “Non bastano tre partite per dare giudizi – si legge su ‘Tuttosport’ -. E’ comunque vero che un avvio del genere è molto positivo per un allenatore: significa che in poco tempo ha saputo dare le dritte giuste alla squadra. Non faccio paragoni con gli anni precedenti, anche se ho tenuto conto dei valori morali e delle difficoltà attraversate da questi ragazzi. Le priorità erano le mie idee di calcio e la crescita qualitativa di alcuni giocatori che secondo me potevano dare di più di quanto fatto vedere. Il lavoro più grosso è stato studiare i punti di forza e le aree di miglioramento di ognuno su cui intervenire. A me interessano poche cose, ma determinanti. Prima di tutto non sono schiavo dei moduli: il primo anno ho fatto il 4-2-3-1, poi sono passato al rombo di centrocampo e quest’anno stiamo facendo il 4-3-3. Più che i moduli, è fondamentale che la squadra sia elastica in campo, che sappia occupare gli spazi e che sia ordinata. Non voglio che i ragazzi ragionino per schemi precostituiti, ma devono saper valutare all’istante il comportamento degli avversari e il modo migliore per attaccarli. I sogni? Vorrei far credere a questa squadra che può ottenere ottimi risultati con applicazione costante e una passione incredibile, perché quando si desidera fortemente una cosa la si può raggiungere. E poi sogno di diventare un grande allenatore perché è un ruolo che mi appaga tantissimo e non voglio smettere mai di imparare”.