Calcioscommesse, Pesoli: “Non ho ottenuto quello che volevo”

Dopo quattro giorni di sciopero della fame davanti alla sede della Figc, Emanuele Pesoli è tornato a casa ieri sera, senza però essere stato accontentato nelle sue richieste. Il difensore del Verona, squalificato per tre anni in primo grado per la vicenda calcioscommesse, lo ha spiegato a ‘Tele Radio Stereo’: “Ringrazio la Figc che mi ha voluto ascoltare, ma non sono riuscito a ottenere quello che chiedevo. Volevo incontrare Gervasoni e Carobbio ma non mi è stato concesso. Palazzi ha creduto a quanto gli hanno detto e io con lui non ho mai avuto modo di parlare, di difendermi. Non chiedo la grazia e non patteggerò mai perché sono innocente. Chi sa di avere ragione va fino in fondo, non decide di pagare pene lievi solo per uscire in fretta da una vicenda che lo riguarda. Intanto aspettiamo l’appello del 20 agosto. Se andasse male ci rimetteremmo al TNAS ma comunque dovrei farmi sei mesi di squalifica”.

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