Vito Falconieri è un attaccante classe ’86 dell’Ascoli, reduce da una buona stagione in maglia bianconera: 21 presenze e due reti per lui, giocate non sempre da titolare. Per l’anno prossimo si candida ad essere ancora più protagonista, come conferma lui stesso in ESCLUSIVA a ‘SerieBnews.com’.
Ciao Vito. Come è andato il ritiro precampionato? Fra 9 giorni è già Coppa Italia contro una fra Portogruaro e Cosenza.
”Abbiamo terminato ieri la preparazione a Norcia e devo dire che è andato tutto molto bene, abbiamo lavorato tantissimo, con grande impegno, mettendo tanta benzina nelle gambe. Utili sono sate anche le amichevoli che abbiamo disputato; anche se le avversarie erano di categoria inferiore sono stati comunque ottimi test per rodare tutti i meccanismi di gioco. E’ il mio primo ritiro completo con l’Ascoli e sono molto contento per questo. Fra pochi giorni inizieranno anche i primi impegni ufficiali; la Coppa Italia sarà l’occasione per testare ancor più la squadra”.
Personalmente cosa ti aspetti da questa stagione? 2 gol in 21 presenze lo scorso anno per te.
”Personalmente mi aspetto di fare meglio dello scorso anno. Iniziai a giocare nel mese di novembre con Mister Silva che mi diede da subito fiducia”.
Cosa e’ riuscito a darvi in piu’ lo scorso anno mister Silva al suo arrivo a campionato già iniziato?
”Il Mister ci ha dato da subito grande tranquillità e con lui abbiamo iniziato un percorso vincente culminato con la salvezza, ottenuta grazie anche alla forza del gruppo, che ha sempre creduto nella possibilità di farcela”.
Dei nuovi arrivati, compresi quei giocatori tornati in squadra per fine prestito, chi ti ha impressionato di più?
”Simone Zaza. E’ giovane, forte e credo che ci potrà dare una grande mano”.
Andando a ritroso, il tuo primo gol in Serie A è stato da favola, con la maglia del Catania, contro il Napoli, con un tiro al volo sotto l’incrocio. Che ricordi hai di quella giornata e dell’esperienza catanese?
”Esperienza bellissima, ricordo i primi sei mesi, in cui mi allenavo in silenzio e con grande serietà e alla fine ebbi la possibilità di giocare: l’esordio fu a Lecce, vicino casa, con la mia famiglia in tribuna. Insomma, non potevo chiedere di più. Nella partita successiva Mister Zenga mi impiegò di nuovo gli ultimi 20′ con la gara ferma sull’1-1. Mancavano 2′ alla fine e feci un gran gol dai trenta metri che ricorderò per tutta la vita”.
di Marco Orrù