Ad Ascoli sta andando in scena in questi giorni uno scontro durissimo fra Papa Waigo e la società. Il club marchigiano dice di avere un accordo per altri due anni col ragazzo e pretende soldi dalla sua cessione, mentre dal canto suo il giocatore dice di essere libero da vincoli e sta trattando con altre squadre. Il ‘Corriere dello Sport’ lo ha raggiunto per far sapere la sua versione. Ecco le sue parole: ”E’ incredibile che tutti mi stiano dando addosso e mi trattino come un bandito. Io mi trovo negli Emirati per trattare un ingaggio, ma non c’è nulla di deciso. Il mio contratto con l’Ascoli è scaduto e la società non può dire che c’era un opzione sul mio contratto per altri due anni quando io non ero d’accordo. E’ una decisione unilaterale e io mi sento libero da vincoli. Ho rinunciato a 600 mila euro dalla Fiorentina per prenderne 90 mila ad Ascoli e lottare per la salvezza con 7 punti di penalizzazione. Ho dato tutto per questo club, non è bastato?”. Poi l’ex Cesena e Verona parla della situazione familiare: ”Anche mia moglie Kady mi attacca, la situazione fra noi è critica, ma non può dire che sono un bandito e che sono scappato senza occuparmi dei miei figli, io gli adoro e chiamo ogni giorno a casa. Non ho mai giocato per soldi, ho una scuola calcio in Senegal con 300 bambini tutta mie spese e con il calcio non mi sono mai arricchito”. Al termine la chiosa finale: ”Una cosa è certa, ad Ascoli non tornerò più, ho presentato un esposto alla Fifa e spero che mi diano ragione. Inoltre dovranno pagare anche i danni morali visto che mi stanno trattando da bandito”. Una storia davvero incredibile e veramente molto brutta.
di Marco Orrù