La giornata di ieri era considerata molto importante per le audizioni sul calcioscommesse visto che erano in programma le audizioni di Andrea Masiello e Filippo Carobbio, due dei principali accusati su fronte scommesse. I due ‘pentiti’ del calcioscommesse, infatti, sono due elementi chiave dell’inchiesta: da Carobbio dipende, il futuro del Siena, del presidente Massimo Mezzaroma e dell’ex allenatore dei toscani e attuale tecnico della Juventus, Antonio Conte; da Masiello, invece, le sorti del Bari, ma anche dei club affrontati nelle partite oggetto delle tentate o presunte combine: il Lecce su tutti (per Bari-Lecce , 0-2, del 15 maggio 2011) con l’ormai famoso autogol realizzato dall’ex capitano biancorosso e il presunto coinvolgimento della società salentina che avrebbe pagato 300mila euro per la vittoria; ma anche i match con Udinese (Udinese-Bari 3-3 del 9 del maggio 2010) e Cesena, Bologna e Palermo della stagione 2010-11. L’ex giocatore del Bari, entrato per secondo in Procura, è rimasto fino a tarda notte negli uffici degli 007 di Palazzi. “Non pensavo sapesse tutte queste cose”, è quanto esce fuori dal palazzo federale dopo una pausa dell’interrogatorio per la cena. Masiello starebbe infatti fornendo elementi nuovi all’inchiesta, con novità ulteriori rispetto a quanto dichiarato ai Pm. Il primo a varcare il portone di via Po, è stato comunque, intorno alle 9.20, l’ex giocatore senese, Filippo Carobbio, che è tornato negli uffici federali dopo l’audizione del 29 febbraio scorso. Squalificato per 20 mesi dopo il patteggiamento dell’ultimo processo, il grande accusatore di Antonio Conte doveva confermare le accuse mosse nei confronti dell’ex tecnico dei toscani sulle partite Novara-Siena 2-2 del 30 aprile 2011 – “Lo stesso Conte ci rappresentò che potevamo stare tranquilli in quanto avevamo raggiunto l’accordo con il Novara per il pareggio” – e AlbinoLeffe-Siena 1-0 del 29 maggio 2011 – “Fummo tutti d’accordo, squadra e allenatore, di lasciare il risultato all’AlbinoLeffe”. Ma soprattutto fornire elementi sulle dichiarazioni rese ai pm di Cremona sulla partita Siena-Varese 5-0 del 21 maggio 2011, che tirerebbe in ballo direttamente il presidente del club toscano. “Ferdinando Coppola (sarà ascoltato domani, ndr) – si legge nel verbale di Carobbio – entrò negli spogliatoi sbiancato in volto rappresentandoci che poco prima era stato avvicinato da una persona vicina al presidente che gli aveva chiesto se c’era la possibilità di perdere la partita. In seguito ho appreso da Stellini che la proposta era stata fatta da Mezzaroma anche allo staff tecnico”. Dichiarazioni che, dato che il calciatore è ritenuto credibile dalla Procura, potrebbero inguaiare la società senese che rischierebbe il deferimento per responsabilità diretta. Le oltre sei ore di audizione e il confidenziale ‘Pippo’ con cui uno degli inquirenti federali si è rivolto al calciatore al termine dell’audizione confermerebbero il tono familiare tra le due parti e che, magari, Carobbio oggi non ha fatto scena muta, confermando quanto già detto in precedenza. Ora toccherà a Mezzaroma (giovedì) e Conte (venerdì) smontare il castello di accuse, ma l’aiuto potrebbe arrivare da Coppola che in una memoria difensiva aveva già screditato le dichiarazioni di Carobbio su Conte.
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