Nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno, il presidente del Brescia Gino Corioni ha rilasciato un’intervista a ‘BresciaOggi’: “E’ più giusto dire 55+20. 75 sono tanti, ma è una formula che uso non per scaramanzia né per sentirmi più giovane. La vita è la vita, tutte le tappe hanno un loro fascino, nel bene come nel male. Ma la vita è un grande regalo di Dio, io spero di continuare a viverla il meglio possibile. Ultimamente ho passato qualche burrasca, anzi tempesta. Cinque anni fa, quando abbiamo fatto l’intervista per i 55+15, ero più o meno nella stessa situazione. Ma sono ancora qui con la stessa voglia di fare, con lo spirito di sempre, con l’identico sentimento. Il mio impegno nel calcio è tutt’ora straordinariamente assurdo. Il calcio mi ha dato soddisfazioni impensabili. Anche grandi delusioni, ma se sono ancora qui è perché le soddisfazioni sono state maggiori. Il mio cruccio, in 20 anni di presidenza di questa società, è di non aver saputo convincere i colleghi imprenditori ad aiutarmi, eppure di promesse ne avevo tante. Mi dicevano: cosa ci fai lì a Bologna? E poi lo stadio: fino a 10 anni fa era tollerabile non averne uno moderno, ora non più con il calcio mediatico di oggi. Persino Inter e Milan, che hanno lo stadio più bello d’Italia, ne vogliono uno nuovo e moderno. Oggi non se ne può più fare senza. Calcio in crisi economica? Il calcio italiano non è mai stato così ricco. Non scherziamo. Un tempo, ricordo, il calcio italiano aveva a disposizione 400 miliardi di vecchie lire, equamente divisi tra serie A e B. Oggi riceve 1.200 milioni di euro. Ma il 90 per cento va alla serie A e il restante 10 alla serie B. Pazzesco: così, dalla B in giù, è l’inferno. A parte Milan, Inter e Juventus, che chiudono in rosso perché lo vogliono, perché ne hanno la possibilità e perché il blasone costringe a prendere campioni, tutte le altre guadagnano. Il mio erede alla presidenza? Per carattere, qualità e competenza, di sicuro Tommaso Ghirardi: come me è partito dalla società del suo paese. E pensare che qualche anno fa era venuto a parlarmi per rilevare il Brescia. Il mio erede più realistico, però, è Pirlo. Di sicuro mi ha già detto che, a quando smetterà di giocare, entrerà nel Brescia. Anche se io gli auguro di giocare fino a 50 anni”. Corioni ha parlato anche di mercato, in particolare della trattativa per cedere El Kaddouri alla Juventus: “Ne abbiamo parlato. Se in cambio Rossi restasse a Brescia, mi farebbe piacere: mi piace parecchio. El Kaddouri può ripercorrere le orme di Hamsik e Pirlo, ma deve migliorare sotto tutti i punti di vista, tecnico e umano. Mi ha un po’ deluso quando non ha firmato il rinnovo del contratto con noi: ha messo in difficoltà il Brescia ma soprattutto se stesso. Certo, non tutti possono essere allo stesso tempo grandi giocatori e grandi uomini come Pirlo. Se a 33 anni sta stupendo il mondo, se da solo cambia la faccia a una squadra – perché la Juventus, è matematico, è tornata a vincere lo scudetto grazie a lui – è perché è anche un grande uomo”.