Motivazioni unilaterali, per l’ultima partita della regular season. Per la squadra di casa, simettono in evidenza soprattutto i pochi tifosi, con striscioni e cori fortemente polemici verso Lillo Foti. I veneti provano ovviamente a mantenere o migliorare una posizione che li qualifichiper i play-out, e Gigi Cagni si affida ad una sorta di 3-4-2-1. La partita assume presto una piegafavorevole alla squadra più motivata.
Dopo due giri d’orologio, Emerson prova un deplorevole colpo di tacco no look, all’interno dellapropria area. Il Vicenza ringrazia e manda in porta Paolucci, che da pochi passi sfonda Zandrini.Il portiere mostra successivamente dei problemi alla presa, e in un’occasione regala un assistnon sfruttato da Maiorino. La Reggina? Non pervenuta.
A tre minuti dall’intervallo, lancio in profondità per Paolucci, che brucia Freddi in velocità. Neltentativo di opporsi, Emerson scivola e finisce orizzontale. Per il centravanti berico è comodaanche la rete dello 0-2. Al Granillo si sentono solo i tifosi ospiti, mentre Breda inizia a concederela passerella per qualche ragazzo della Primavera.
Partita chiusa al 56′: Maiorino penetra in area trovando scarsa opposizione, e piega le mani aZandrini con una sassata. La Reggina non ha motivi per premere sull’acceleratore, e concludemestamente una stagione amara e piena di contraddizioni interne. Soddisfa solo il bottino deigol, che consente di posizionarsi secondi dietro il Pescara nella classifica della prolificità. Ancheper il Vicenza la stagione è travagliata, ma la ritrovata vena realizzativa di Michele Paolucci fa ben sperare per lo spareggio salvezza.
Paolo Ficara