La difesa della Reggina è stata messa sul banco degli imputati, da parte del presidente Lillo Foti, per quanto riguarda i buchi mostrati nell’attuale stagione. Facile immaginare un remaquillage, ma bisogna tenere in conto l’esercito di difensori attualmente sotto contratto. Torneranno per fine prestito, tra gli altri, Burzigotti, Camilleri e Giosa. Servirà una scrematura.
Il primo “sacrificato” potrebbe essere Antonio Marino, che è in comproprietà con l’Udinese e di recente ha perso il posto da titolare. A gennaio è stato Gabriele Angella a soffiargli il posto, a giugno terminerà il prestito ma il ragazzo gradirebbe rimanere in riva allo Stretto. Come centrale mancino, la Reggina è abbastanza vicina a Vito Di Bari, che si svincola dal Taranto. È un pupillo del suo attuale, e quindi forse anche futuro allenatore, ovvero Davide Dionigi. Se ne parlerà concretamente non prima di metà giugno.
L’altro nome caldo è quello di Leonardo Terigi. Il lungagnone mancino è in comproprietà tra Genoa e Crotone, ma da gennaio si è trasferito in prestito al Carpi. Il 21enne viene visto come nuovo Acerbi, è sotto contratto fino al 2014 e potrebbe rientrare negli ampi discorsi in piedi tra Genoa e Reggina.
Coi grifoni, il presidente Foti ha in ballo anche la comproprietà di D’Alessandro, il prestito con riscatto e controriscatto di Ragusa nonché la cessione già chiusa di Rizzo. Proprio in questa trattativa potrebbe rientrare una contropartita tecnica, e l’altro nome buono è quello di Antonio Caracciolo. Il difensore, attualmente al Gubbio, ha un contratto fino al 2015 e gode della stima di Lillo Foti. Nella difesa a tre può disimpegnarsi solo come centrale destro, quindi è chiaro che almeno uno tra Adejo, Cosenza e Freddi è di troppo.
Paolo Ficara