Il tecnico del Pescara Zdenek Zeman ha parlato stamane in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Livorno di domani sera. Le sue prime parole sono state per la convocazione in Nazionale di Marco Verratti: ”È motivo di orgoglio e soddisfazione per me sicuramente, ma soprattutto per la società, i compagni e tutti i tifosi. È una decisione che mi sorprende fino ad un certo punto. Per il ragazzo è il primo passo e spero ne farà altri, lui sa giocare al calcio. Ha grandi doti naturali, ma ha lavorato molto quest’anno per migliorarsi e non è stato bersagliato da infortuni, ha dei margini di miglioramento ancora importanti. Deve ancora guardare e imparare dai grandi, ma la strada è quella giusta. Quest’anno all’inizio di stagione ha faticato un pò, ma poi è migliorato molto e ora sta facendo bene. Se rientrerà tra i 23? Non lo so, questo non dovete chiederlo a me”. Zeman non è sorpreso invece dalla non convocazione di Insigne: ”Non sono meravigliato per la mancata convocazione di Insigne perchè Prandelli ha scelto Giovinco che ha le stesse caratteristiche e che quest’anno in serie A ha fatto molto bene”. Intanto domani, il suo Pescara, deve rimontare due gol al Livorno, nel recupero del match interrotto per il malore che ha colpito Piermario Morosini, morto due ore dopo: ”Spero che non si pensi a quello che è accaduto quel tragico pomeriggio. È stata una tragedia e un dolore per tutti. Io credo però che pensandoci sarebbe ancora più dura per tutte e due le squadre. Per quanto ci riguarda dobbiamo pensare come se fosse una gara che parte dallo 0-0, come fosse una partita come le altre. Per cercare di fare punti non serve una impresa, ma occorre giocare come sappiamo. Sarebbe importante segnare subito”. Infine, il boemo parla di questo famoso ‘stress da panchina’ che sta colpendo vari allenatori, fra cui Guardiola, Guidolin e Luis Enrique: ”Capisco che il calcio possa anche essere fonte di stress e in alcune piazze ci sono pressioni. Io però non sono stressato, il calcio sotto questo aspetto non mi ha mai dato problemi. Io alleno anche perchè mi diverto. Se fosse per me continuerei ad allenare fino ad ottant’anni, ma lo so che non sarebbe possibile e non me lo permetterebbero. Direttore Tecnico? Non sarebbe la stessa cosa…”.
di Marco Orrù