Pierluigi Frattali si appresta a fare il suo esordio con la maglia del Verona, dopo il suo recente acquisto del mese di gennaio. Con l’infortunio del primo portiere Rafael toccherà a lui guidare la squadra in questo finale di stagione. Per lui, in carriera, 35 presenze in Serie B con le maglie di Frosinone e Vicenza. Proprio nel club veneto, lo scorso anno, Frattali è diventato grande amico di Piermario Morosini, il giocatore del Livorno scomparso tragicamente qualche settimana fa a causa di un malore che lo ha colpito durante Pescara-Livorno. E proprio nello stadio di Bergamo, dove Morosini ha iniziato a giocare a calcio da professionista e dove gli è stata dedicata una curva dell’Atleti Azzurri d’Italia in suo onore, il portiere dei gialloblù dovrà dimostrare di non avere quella ruggine che si ha quando si è da molto fermi. L’ultima sua partita ufficiale, infatti, risale al 29 maggio di un anno fa. Al quotidiano veronese ‘L’Arena’, Frattali ha esternato le sue sensazioni, a cominciare dal suo rapporto col ‘Moro’: ”A Vicenza eravamo sempre insieme, come due fratelli, un mese prima che morisse è venuto a trovarmi, ed eravamo già d’accordo che si sarebbe fermato da me dopo la gara Verona-Livorno di sabato scorso. Sarà una grande emozione per me giocare sotto la curva a lui dedicata e questo mi darà ancora più carica, sarà lui a guidarmi da lassù”. Un pò di ruggine Frattali ce l’avrà inevitabilmente: ”E’ chiaro che quando non giochi da molto qualcosa ti viene a mancare, ma io sono tranquillo perchè so quello che posso dare, sono pronto e ho grandi stimoli. Finora ho sempre lottato per la salvezza, ora mi ritrovo a lottare per traguardi più importanti. La tensione la sentirò prima della gara, ma al fischio d’inizio della gara so già che non ne avrò più, sono fatto così”. Anche lui, come tanti portieri, ha i suoi idoli: ”Da piccolo Buffon, l’ho sempre ammirato molto. Negli ultimi anni ha apprezzato parecchio Marchetti, così come Abbiati. Ci sono molti portieri giovani e bravi in Italia. All’estero, invece, apprezzo soprattutto Iker Casillas del Real Madrid”. La sua carriera è iniziata nelle giovanili della Roma: ”Ero nel Tor Tre Teste, una piccola società di Roma di cui faceva parte anche Alberto De Rossi, il papà di Daniele. Allenava lì e le giovanili della Roma. Fu proprio lui a notarmi, a darmi la possibilità di misurarmi con un altro livello di calcio. De Rossi è stato importante per me. Tifo Roma da sempre e lì ho giocato sei anni nel settore giovanile fino agli Allievi. Sono cresciuto con Galloppa e anche Curci è stato un mio compagno di squadra”. Nonostante cinque anni di Serie B, l’ex estremo difensore del Frosinone è rimasto sei mesi senza squadra: ”Il calcio è strano, credo di aver dimostrato qualcosa in questi anni eppure mi sono trovato senza squadra. Comunque lavoro sempre per migliorarmi e sono strafelice che il Verona abbia pensato a me. Speriamo di arrivare in Serie A”.
di Marco Orrù