“A Brescia non si può più fare calcio”. E’ l’attacco di Gino Corioni, che in un’intervista a ‘Brescia Oggi’ ha sfogato la rabbia e lanciato l’allarme sul futuro della società: “Cedere? Chi volete che prenda il Brescia ora come ora? Ma avete visto in che condizioni siamo? – ha detto il presidente delle ‘rondinelle’ – Vi rendete conto che siamo la quinta provincia d’Italia dopo Milano, Roma, Napoli e Bari e come impianti siamo messi peggio di realtà molto più piccole e molto più disagiate? Io mi sono stufato. Avete capito? Mi sono stufato. Mollare tutto dall’oggi al domani non posso. E allora, finché avrò giovani di valore da vendere, ripulirò ancora un po’ i debiti e cercherò di restare in B finché posso. Ma avanti così, senza uno stadio adeguato e senza un aiuto, il Brescia è destinato a finire. Senza sostegni istituzionali e di qualcuno che mi dia una mano, dovrà ripartire dal basso e lo farà con qualcun altro. Corioni è un uomo solo, è troppo debole per imbarcarsi da solo nell’impresa di dare al Brescia quel che serve: uno stadio decente“. Il presidente ha parlato brevemente anche del finale di stagione della squadra: “Alla squadra avevo chiesto di fare 50 punti e ne ha fatti 53 con largo anticipo. Quindi, niente da dire. Ma in queste ultime partite mi aspettavo più orgoglio, visto che i playoff erano vicini”. Alla domanda se Calori sarà confermato, però, risponde secco: “No comment”.