Un campione incredibile come Giga Hagi è tornato a Brescia per salutare gli amici. Prima a casa di Corioni e la sera in una festa con i tifosi, ecco le sue parole raccolte da Bresciaingol: “Eh sì, un po’ di tempo è passato, ma non i ricordi. E dei miei due anni a Brescia ne conservo parecchi. Quel gruppo era come una famiglia. Nel rivedere la maglia numero dieci che mi ha regalato il presidente, mi sono tornati in mente quei giorni, le partite con quella maglia addosso, i gol, le vittorie. Come quella a Wembley: bellissimo stadio, bellissima giornata”
Sulla città: “Ho rivisto la città e m’è sembrata ancora più bella di come la ricordavo. Qui si sta bene: la prova è che dopo Brescia mi chiamò il Barcellona e prima feci i Mondiali del ’94. A Brescia c’è il verde, si mangia bene e si vive tranquilli: serve solo uno stadio, come continua a chiedere Corioni, perché una città così merita la Serie A. Anche se quello dello stadio è un problema che in Italia è diffuso”.