Scontro tutto amaranto al Granillo. Il colore sociale unisce Reggina e Livorno, che rischiano di essere accomunate anche da una classifica anonima.
Gli allenatori confermano le formazioni previste alla vigilia e se la giocano entrambi. I calabresi vogliono riagguantare la zona play-off, e la loro supremazia territoriale produce due occasioni non sfruttate da Alessio Viola.
Al 22′ il fulmine a ciel sereno: cross dalla trequarti di Salviato apparentemente controllabile, ma la marcatura di Freddi su Paulinho è difettosa e consente al brasiliano di incornare con potenza verso l’angolino. La pessima giornata del difensore è suggellata da un’inutile ammonizione e da un infortunio che lo costringe a gettare la spugna.
Gregucci inserisce D’Alessandro e passa alla difesa a quattro. Subito dopo arriva il pareggio, con Rizzo che al 34′ pesca Alessio Viola in area: l’attaccante esegue una rovesciata mancina da applausi e trafigge Bardi. Qualche minuto dopo, Sini stende Ragusa in area ma l’arbitro fa finta di non vedere.
Sono ben tre le occasioni per i toscani di riportarsi in vantaggio nella ripresa, tutte sciupate
da Dionisi, Sini e Luci. Ai padroni di casa manca un altro rigore, per una energica spinta di Luci
sul neoentrato Montiel. È proprio il paraguagio ad estrarre il coniglio dal cilindro al 76′: sua la staffilata su punizione che scavalca la barriera e si insacca imparabilmente. Risultato capovolto.
I cambi di Madonna non incidono, il Livorno si innervosisce e torna a casa con le pive nel sacco.
La Reggina mangia due punti a Padova e Varese e torna in corsa per i play-off.
di Paolo Ficara