Il Toro crolla steso in terra mentre l’Hellas porta in trionfo i suoi toreri. Nella serata in cui bisognava dare una risposta concreta della prorpia grandezza, i granata di Ventura sbandano clamorosamente lasciando al Verona il ruolo da protagonista. Nell’arena dell’Olimpico di Torino, da Capitan Rolando Bianchi a Benussi , non ha funzionato nulla. Mai il Torino aveva subito tre gol in questo campionato ma sopratutto mai aveva sbagliato così tanto. Se nella serata della disfatta poi sbaglia anche Angelo Ogbonna , allora significa che la notte granata è davvero oscura. Fin dall’inizio l’approccio del Torino è sembrato molle non di quelli a cui i granta ci avevano abituato.
Così a farla da padrone ci ha pensato il Verona di Mandorlini, rabbioso, con grande dinamicità capace di chiudersi per poi colpire in velocità. La doppietta di Gomez e l’acuto di Ferrari rendono amarissimo l’umore di Giampiero Ventura che mai si sarebbe immaginato una serata così negativa. Squadra in affanno tra difesa e centrocasmpo ma sopratutto troppa distanza tra i reparti. Tutto ciò ha consentito ai gialloblù di fare quello che volevano. Apice della disfatta il quarto gol, Maietta veste i panni di velocista squarciando la difesa del Toro per poi battere Benussi con un pallonetto splendido da venti metri. Nella notte delle magie non poteva mancare una perla di pregevole bellezza come colpo del ko. All’83simo a poco vale il gol della bandiera di Sgrigna che non serve a lenire i dolori di un match perso sotto tutti i punti di vista.
Il Verona certifica a tutti gli effetti il sorpasso in classifica ai danni del Sassuolo mentre il Toro si ferma a riflettere sul primato ceduto al Pescara, sulla grande occasione perduta e su come possa essere stata possibile una simile disfatta.