Uno dei principali indagati della seconda parte delle indagini sul calcioscommesse, che ha coinvolto la squadra del Bari dello scorso anno, è senza dubbio Angelo Iacovelli, persona vicino ai giocatori pugliesi, un factotum. Lui stesso, dopo aver passato qualche settimana in carcere ed avere tuttora l’obbligo di firma nella Caserma dei Carabinieri della sua città, parla ai microfoni di ‘Studio Sport’, parlando di tutto quello che gli è stato imputato in questi mesi:’‘Io ero un cosidetto factotum per i giocatori del Bari, andavo in ritiro, mi chiedevano favori, gli compravo le sigarette, portavo le pizza quando non potevano e venivano anche a cena da me. Loro si rendevano conto di quello che stava succedendo attorno e dentro alla squadra. Per uno di loro, Andrea Masiello, ho sempre dato l’anima e mi sono sentito tradito, eravamo molto amici. Lo sfogo di Almiron? Tutto vero, a quella cena dove ha gridato ‘venduti’ ai compagni ero presente anche io. Ma non è stato l’unico episodio, anche in allenamento si litigava spesso. Il rigore sbagliato da Miccoli in Palermo-Bari (partita incriminata) ha fatto perdere un sacco di soldi a tutti. Soidarietà? Ne ho ricevuto tanta, ma non dai giocatori…Amnistia? E’ la cosa più sbagliata che si potrebbe fare, io spero che chi abbia sbagliato veramente paghi col carcere e passi tutto quello che ho passato io”.
di Marco Orrù
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