Sampdoria-Verona, ESCLUSIVO/ Luca Pellegrini: “Samp obbligata a vincere. Ricordo tante sfide, quella volta che Galdersi fece impazzire Vierchowod”

Luca Pellegrini

Sampdoria-Verona è il big match della 29ma giornata di Serie B. Di fronte ci saranno due squadre alla ricerca di tre punti, ma con situazione di classifica diverse. I gialloblu vivono l’alta classifica da neopromossi e senza l’obbligo di fare risultato, mentre i blucerchiati giocano una partita da dentro o fuori se vogliono ancora puntare i playoff. Abbiamo raggiunto, in ESCLUSIVA per SerieBnews.com, Luca Pellegrini che è stato a lungo bandiera dei genovesi ma che ha vestito anche la maglia degli scaligeri.

Luca, raccontaci  il big match Sampdoria-Verona.
“Il big match di giornata sarà un altro se si guarda la classifica (Pescara-Sassuolo ndr), ma comunque questa partita ha un grande fascino. I blucerchiati arrivano al crocevia o si fa l’Italia o si muore. Se si vince si aprono nuovi scenari e cresce l’autostima, oltre alla consapevolezza che l’impresa è possibile. Un pareggio sarebbe un deporre le armi. Certo fino a che la matematica non condanna può succedere di tutto”.

Guardando Torino-Sampdoria si possono vedere però dei passi in avanti. Non credi?
“Il miglioramento c’è stato. Penso che anche nello spogliatoio si respiri un’aria diversa. Il passato è stato scacciato via e le novità hanno portato euforia. E’ una Sampdoria più intraprendente, malgrado i soliti difetti”.

Quali?
“Si vedono nelle situazioni. Per esempio Stevanovic ha fatto il bello e cattivo tempo, dimostrando che la Sampdoria è facile da aggredire sulle corsie esterne. Una squadra che è stata costruita per la difesa a 3 di Atzori e dove i terzini non ci sono. Sono errori strutturali, come quello di mettere Foggia dietro le punte e di perdere così 45 minuti. Hai due giocatori di grande qualità, Foggia e Juan Antonio, devi sfruttarli nei loro ruoli. Foggia deve giocare esterno, anche se sono sicuro che non vedremo più il migliore visto che ormai ha perso gamba. Nello stretto però può fare male e Iachini deve sfruttarlo”.

Di questo Verona chi ti ha impressionato?
“Juanito Gomez mi ha fatto una grande impressione, non lo conoscevo e sono rimasto sorpreso. Ha enormi potenzialità ed è un ottimo esterno d’attacco. Hallfredsson poi è maturato tantissimo, un altro giocatore rispetto a quello visto con la Reggina. Penso che ora sia utile anche per palcoscenici superiori. Certo però si vede la mano dell’allenatore che ha sempre fatto bene ovunque è andato. Basti vedere l’anno passato quando da quartultima ha portato la squadra ai playoff, vincendoli. Hanno poi il vantaggio di aver confermato l’organico con solo qualche implementazione, se ti conosci è meglio”.

Ricordi qualche Sampdoria-Verona che hai giocato?
“Ho tanti ricordi di parecchi incontri in B e in A. Non ricordo una partita in particolare, ma ricordo le sfide sulla sinistra con Pierino Fanna che era al massimo della sua carriera, un giocatore diverso da quello visto tra Juventus e Inter. Ricordo altri avversari terribili come Briegel e il terribile Nanu Galderisi. Era imprendibile, ricordo quando fece gol nell’uno contro uno a Vierchowod, incredibile. Erano sfide bellissime, anche perché le tifoserie sono gemellate. Era come giocare contro un fratello, era stimolante”.

Con la maglia del Verona ne hai mai giocate di sfide al Ferraris?
“A Genova mai, a Verona sì. Erano partite dal gusto amaro, c’era una situazione difficile. Mi era scaduto il contratto e non avevo potuto giocare la Coppa Campioni con i blucerchiati, avrei preferito incontrare la Samp dopo anni a mente fredda come feci con la maglia del Torino”.

Un pronostico?
“Io spero in una vittoria della Sampdoria, anche se non si può fare un pronostico. Si deve puntare sulla tripla, visto che non ci sono certezze. Il Verona potrebbe fare molto male ai blucerchiati se gioca sulle corsie esterne”.

M.F.

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