Milan-Juventus ha lasciato un infinito strascico di polemiche, ma a noi piace parlare di calcio giocato volgiamo quindi l’attenzione su altro. I rossoneri hanno moltissimi talenti parcheggiati nel campionato cadetto, ragazzi che riescono con le loro qualità a fare la differenza. Abbiamo deciso quindi di approfondire il discorso con Arianna Forni, direttore di MilanLive.it, che è intervenuta in ESCLUSIVA per SerieBnews.com.
Al di là delle polemiche suscitate dalla sfida contro la Juventus, il Milan sta facendo una grandissima stagione. Che ne pensi?
“Di indole non amo alimentare polemiche che, a mio parere, sono deleterie anche per la serenità generale e servono solo a inneggiare alla violenza negli stadi; in un momento storico come questo in cui i giocatori sono idolatrati e servono da esempio a una massa di giovani non si dovrebbero vedere scene di questo tipo. Detto questo il Milan, dopo un avvio di stagione faticoso e dopo una ricaduta all’inizio del mese di febbraio si sta mettendo in luce per doti tecniche e fisiche di tutto rispetto. Siamo tornati ad essere competitivi anche in Europa il che serve a dimostrare quanto il lavoro sul piano del mercato e dell’allenamento svolto da Massimiliano Allegri stia dando i suoi frutti. Finalmente vediamo i ragazzi verticalizzare i passaggi, spingersi in avanti grazie a tanto movimento e un buon dialogo tra i reparti che, fino a qualche mese fa, si era dimostrato essere il difetto principale della squadra. Il carattere, il morale, la fiducia in sé stessi e la voglia di vincere determinano la forza di questo gruppo”.
Volevamo parlare con te dei talenti rossoneri sparsi nel campionato di Serie B. Che ne pensi della serie cadetta? I giovani hanno finalmente trovato il loro palcoscenico?
“Credo che la Serie B sia la miglior scuola di formazione che un calciatore possa fare. Ritmi elevati di allenamento, competitività e un buon gioco non possono far altro che formare i campioni del futuro. Reputo importante farsi un’esperienza nel campionato inferiore proprio perché, così facendo, i giocatori possono imparare ad affrontare qualsiasi difficoltà, pressione e ansia da prestazione compresa. Oltretutto la Serie B è un’ottima vetrina per i calciatori che, guardati a vista dagli osservatori, hanno la possibilità, attraverso il talento e la continuità di risultati, di approdare in fretta nel campionato maggiore”.
Attila Filkor, centrocampista di grande sostanza che sta facendo bene a Livorno. Come vedi questo ragazzo?
“Filkor ha avuto una notevole crescita dal 16 luglio 2010 quando è approdato definitivamente al Milan, in prestito alla Triestina ha segnato il suo primo gol ufficiale e da quel momento in poi la sua crescita è continuata dando ottimi frutti. Classe 1988, né giovane né vecchio ha ancora la possibilità di dimostrare il suo valore tornando a far parte del gruppo Milan e, considerando la situazione del centrocampo attuale, potrebbe davvero tornare utile alla squadra ma dipenderà molto dalle scelte di mercato che, come ben sappiamo, sono già indirizzate a un rinforzo del centrocampo rossonero con l’arrivo di Montolivo. Attualmente si sta facendo le ossa nel Livorno e sicuramente potrà progredire ancora con l’obiettivo di approdare in serie A quanto prima”.
Davide Di Gennaro, ormai non è più un ragazzino, rimane un’eterna promessa. Pensi che ci potrebbe essere spazio nel Milan del futuro per lui?
“Vale lo stesso discorso fatto per Filkor. Di Gennaro è un buon giocatore, centrocampista offensivo, forte fisicamente e con una buona visione del gioco ma che sia pronto per il Milan o meno saranno scelte societarie che prenderanno in sede di mercato. La sua carriera l’ha portato a giocare in molte squadre, qualche infortunio l’ha tenuto lontano dal campo in occasioni importanti e anche questo ha sicuramente contribuito al fatto di non essere ancora approdato il Serie A.”
Antonio Donnarumma si sta confermando come uno dei portieri più promettenti del calcio italiano. E’ lui il dopo Abbiati?
“Parlare di un dopo Abbiati sembra così difficile eppure arriverà anche quel momento, ahimé tutte le storie prima o poi devono finire ma non mi sembra ancora giunto il momento. E’ difficile dire chi sarà il suo erede. Ricordiamo che il Milan ha a disposizione Amelia nonché Riccardo Piscitelli già più volte convocato in occasione di partite importanti in Serie A.”
Oduamadi dopo tanti problemi è tornato finalmente a disposizione di Ventura. Qualità e quantità, che tipo di giocatore è?
“Un talento precoce, riscattato dal Milan il 25 maggio 2011 insieme a Kevin-Prince Boateng e Marco Amelia, nonché al ritorno di Alberto Paloschi. Sicuramente è un giocatore molto duttile, un buon centrocampista e un attaccante di tutto rispetto. Lo vedo bene come trequartista, sia per caratteristiche fisiche che tecniche ma non escludo la possibilità di vederlo giocare mezzala. Il Milan, attualmente, sulla trequarti non ha problemi, Boateng, Seedorf e Emanuelson hanno dimostrato di saper fare molto bene il loro lavoro e non pare esserci la necessità impellente di portare un nuovo attaccante in rossonero ma, ripeto, il centrocampo potrebbe aver bisogno anche di lui.”
Sempre nel Torino gioca una delle altre rivelazioni del campionato cadetto, Simone Verdi. Quando ha giocato ti ha impressionato positivamente?
“Simone Verdi è un giocatore fresco, molto combattivo e già formato fisicamente. Trovo che sia un buon talento italiano. Bisogna considerare che è una classe 1992, ha bisogno di esperienza, forse proprio per questo non è ancora arrivato il suo momento. Detto questo, Verdi ha immense qualità tecniche, è uno dei talenti migliori del settore giovanile rossonero, ha impressionato parecchio sia in allenamento che in alcune partite ufficiali, ha bisogno di un po’ di continuità. E’ un attaccante esterno con un buon senso del gol e un’ottima intuizione di gioco nel servire assist vincenti ai compagni. E’ un ragazzo da seguire che potrebbe diventare uno dei nuovi campioni italiani”.
M.F.
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