I riflettori del “Romeo Menti” illuminano la gara tra Juve Stabia e Reggina, all’inconsueto orario delle 18. Entrambe con una gara in meno (curiosamente da recuperare con lo stesso avversario, il Pescara) ed entrambe vogliose di confermare le ambizioni play-off, ma con atteggiamenti diversi in campo. I ragazzi di Braglia confermano un 4-4-2 votato all’offensiva, con Erpen e soprattutto Zito che costringono ad un duro lavoro gli esterni avversari. Gregucci lascia in panchina Barillà per passare ad un poco comprensibile 5-4-1, che vede l’esordio assoluto di Melara posizionato davanti a Ragusa a destra.
Nel primo tempo gli amaranto non ci capiscono davvero nulla, ed il sacrificio di Ragusa sulla linea dei difensori sembra un regalo inatteso per Zito, che da quel lato affonda ogni volta che può. Le vespe giocano palla in velocità, e più di una volta sorprendono i centrali Freddi, Emerson ed Angella. In 60 secondi, Zandrini si supera su Sau che si presenta a tu per tu, Ragusa viene a contatto con Zito in area e sull’angolo successivo Mezavilla beffa tutti, in particolare il distratto Emerson, ed insacca di testa da pochi passi al 26’.
La Reggina capisce che non può insistere tutta la partita a lanciare lungo per la testa di Bonazzoli, ma fatica a mettere la testa fuori dal guscio. All’intervallo Melara lascia il posto a D’Alessandro, consentendo a Ragusa di avanzare la propria posizione. Ci pensa però Emerson a combinare la frittata al 51’, sbagliando una semplice apertura su D’Alessandro e consentendo a Zito di involarsi: l’esterno vede e premia il movimento di Sau, che si smarca dal lato opposto e fulmina Zandrini con un destro a fil di traversa per il raddoppio.
A questo punto, Braglia inizia a gestire la partita pur effettuando cambi scolastici. La Reggina si rende pericolosa solo su calcio piazzato. Al 65’ Nicolas Viola pennella una punizione per la testa di Freddi, abile ad insaccare. Però è la Juve Stabia ad andare molto più vicina al 3-1, specie con Danilevicius, piuttosto che gli ospiti ad avvicinarsi al pareggio. Al 92’ un intervento scomposto di Falcinelli in area su Viola non viene punito, ma la vittoria delle vespe è meritata. Gregucci dovrebbe riflettere sulle scelte iniziali, e sarebbe ora di pesare il vero valore della difesa, in particolare di un presuntuoso Emerson.
Paolo Ficara