La simpatia e la spontaneità di Salvatore Soviero mancano al calcio professionistico. L’ex portiere di Reggina e Juve Stabia ha concluso
la carriera agonistica ed ha preso il patentino come allenatore di terza categoria. In attesa di trovare la piazza giusta, dopo l’esordio nella passata stagione alla Palmese (Eccellenza campana), il 38enne di Nola si è concesso in esclusiva a SerieBnews per la classica intervista del doppio ex, e chissà che sabato non si rechi a Castellammare per assistere dal vivo a Juve Stabia-Reggina.
Due anni fa, la promozione in Prima Divisione della Juve Stabia. Già quello sembrava un miracolo…
“Sinceramente non mi aspettavo che si riuscisse a fare di meglio. Con una giusta programmazione, la società è riuscita a vincere i play-off in C1. Quest’anno pensavo che le vespe avrebbero fatto più fatica della Nocerina, ma negli ultimi tempi la B è un campionato stravolto. Molte squadre
puntano sui giovani, e la presenza di quattro o cinque giocatori di qualità fa scattare la differenza tra un campionato di bassa e uno di alta classifica”.
C’è ancora qualche tuo ex compagno?
“Ne sono rimasti due o tre dalla C2. C’è il capitano Maury, che però gioca e non gioca. Senza la penalizzazione, sarebbero in zona play-off”.
Chi gioca meglio tra Juve Stabia e Reggina?
“La Reggina è ancora in cerca della propria identità. La Juve Stabia ha più quadratura. Le individualità però pendono dalla parte degli amaranto, lì c’è gente di categoria superiore come Bonazzoli. Il successo degli stabiesi all’andata non significa niente, anche se in casa fa paura. La Reggina ha sicuramente qualcosa in più, poi è normale che alcune squadre soffrano il gioco di altre”.
La Reggina riesce a riprendere i play-off?
“Pensavo che a gennaio il presidente volesse smobilitare, vendendo i migliori giocatori. Ce la può fare, anche perché non vedo grosse concorrenti. Negli ultimi anni ha fatto dei buoni campionati, pur non facendo il salto di qualità. Ho parlato con Foti pochi mesi fa, sentivo che le cose andavano male ed era contestato. Da tanti anni regge da solo le sorti della Reggina, pur non essendo d’accordo con lui è una persona da sostenere anche nelle difficoltà”.
Quest’anno c’è stato qualche problema coi portieri…
“Marino era tra i ragazzi, nella stagione in cui c’ero io. Adesso hanno preso un ragazzo ed è arrivato pure Belardi. Per una squadra che vuole
fare il salto di qualità, non è bello cambiare sempre portiere. Si tratta di un anello debole”.
Hai capito perché è stato ripreso Breda in estate?
“Sono venuto diverse volte, due anni fa, a vedere gli allenamenti. Queste sono cose da chiedere al presidente, che è un fac totum. Un allenatore di grossa personalità farebbe fatica ad esprimere le proprie idee a Reggio Calabria. Non togliamo a Lillo quel che è di Lillo. Negli anni passati,
c’è grosso merito suo sulle scelte. Io ne sono la testimonianza: ho giocato grazie a lui, altrimenti non avrei fatto neanche una partita nella Reggina. La scelta lo ha premiato. Quando le cose vanno bene si dà sempre il merito a chi fa le scelte per ultimo, ma Foti è un grosso conoscitore di calcio. È un grande”.
Il tuo pronostico per la partita di sabato
“A Castellammare ho vinto un campionato, mentre a Reggio ho disputato una delle mie migliori stagioni. Facciamo un pareggio salomonico. Per la corsa ai play-off, vedo favorita la Reggina”.
Paolo Ficara