La Sampdoria ha ritrovato la vittoria nella scorsa giornata, grazie a una giocata di Foggia. Ora i blucerchiati devono centrare un risultato importante contro l’Albinoleffe per rialzarsi definitivamente da un periodo molto difficile. Abbiamo raggiunto, in ESCLUSIVA per SerieBnews.com, Luca Pellegrini che ha parlato con noi del momento e del mercato della squadra allenata da Beppe Iachini.
Luca, quanto conta la vittoria contro il Grosseto?
“La vittoria è importante per il risultato e la morale, ma è ancora presto per dire che si è cambiato rotta. Questa situazione doveva arrivare prima, ma è un segnale importante”.
Qual è la tua sensazione su questa squadra?
“Che si siano persi 5/6 mesi a inseguire i fantasmi del passato, alla fine questi hanno preso il sopravvento. Sabato per i blucerchiati inizia un nuovo campionato, atto a raddrizzare gli errori del passato”.
Come giudichi la campagna acquisti della Samp?
“La cosa più importante sarebbe far respirare aria nuova a questo ambiente. Se poi il mercato fatto sia giusto o sbagliato è prematuro dirlo. Se si vede il valore assoluto ci si fanno delle domande, vedi Palombo e Munari. Però parlo solo di valore assoluto. Se si guardano le prestazioni….”
La cessione di Palombo è stato un atto dovuto?
“Angelo non riusciva a trovare la forza per tornare a essere il trascinatore di questa squadra. In estate la società ha accontentato la volontà dei tifosi e del giocatore trattenendolo, ma a gennaio era impossibile farlo”.
Giusta la cessione di Piovaccari?
“Secondo me è stato giusto farlo partire. Poi ho idee diverse su chi avrebbe dovuto sostituirlo. Piovaccari è un giocatore che non aveva futuro in blucerchiato. Se si guarda poi il rapporto qualità/prezzo non esisteva la possibilità di proseguire su questa strada. A inizio stagione, quando il giocatore incontrava le prime difficoltà, feci una domanda al suo ex allenatore Foscarini. Gli chiesi perchè gente come Meggiorini, Ardemagni e lo stesso Piovaccari a Cittadella avevano fatto molto bene e poi avevano incontrato difficoltà. Mi rispose che la squadra lavorava per loro e a Cittadella era più facile. Allora mi sono risposto che un campione dimostra di esserlo in una grande squadra non quando ne ha una a sua disposizione. Poi Federico ha anche delle attenuanti, fino a gennaio non esistevano centrocampisti in grado di innescare le punte…”
Ora si lavora partita dopo partita? I playoff alla fine sono alla portata…
“Questo sì, ma bisogna pensare a cosa si chiedeva a inizio stagione a questa squadra. Si pensava potesse arrivare tra le prime due a mani basse e poi si è perso tutto. Il Padova dello scorso anno insegna molto, ma attenzione. La Sampdoria con questi sei mesi ha perso carisma e credibilità, ora bisogna riconquistarle”.
Matteo Fantozzi