Il giudice Guido Salvini rileva che “a seguito delle dichiarazioni confessorie” rese da Cristiano Doni in sede di interrogatorio di garanzia, “si sono ridimensionate le esigenze cautelari relative alla genuina acquisizione della prova” poichè “si è avuta conferma della sussistenza degli episodi di frode sportiva di maggior rilievo”. Secondo Salvini, si è avuto conferma anche “di altri episodi significativi per le indagini quali i rapporti con Benfenati e Santoni (anch’essi arrestati, ndr), la consegna a Santoni di una somma di circa 25.000 euro a Cervia dopo che questi aveva espresso l’intenzione di rendere dichiarazioni pregiudizievoli per lo stesso Doni”. “Altri indagati – annota il gip nell’ordinanza con cui dispone i domiciliari per il calciatore – hanno reso dichiarazioni sostanzialmente sovrapponibili a quelle rese da Doni e che sono stati confermati già nei primi interrogatori quasi tutti gli episodi descritti nell’ordinanza di applicazione di misura cautelare”. Il comportamento di Doni “appare segno di una riflessione e di resipiscenza in relazione all’attività di frode avvenuta al fin di facilitare la promozione dell’ Atalanta in serie A”. Gli arresti domiciliari sono stati concessi anche perché il Gip ha considerato la squalifica inflitta a Doni e l’ampia eco che ha avuto la vicenda, considerando nullo il rischio di reiterazione del reato.
Lorenzo Marrucci