Juan Antonio è uno di quelli che sposta gli equilibri, lo ha dimostrato a Brescia nei mesi difficili della squadra di Beppe Scienza. A volerlo fortemente è stato Beppe Iachini, che lo conosce bene e che era sulla panchina delle rondinelle quando il ragazzino di Trelew arrivava in Italia. Il fantasista veniva da quattro stagioni anonime nel River Plate e fu Filippo Colasanto a portarlo in Italia a parametro zero.
Nei suoi primi sei mesi a Brescia non riesce a scendere mai in campo, per questo la società decide di spedirlo in prestito all’Ascoli. Nelle Marche gioca appena sei partite, giusto il tempo di realizzare contro il Frosinone il gol della definitiva salvezza.
Come cambia la Sampdoria con il suo arrivo? Fin’ora ai blucerchiati è mancato proprio un uomo in grado di unire il centrocampo all’attacco. La sua fantasia potrebbe essere fondamentale per aiutare gli attaccanti a sbloccarsi davvero. Nicola Pozzi, Federico Piovaccari, Cristian Bertani sono il terminale offensivo di quello che Juan proverà a inventare per loro.
E’ chiaro che Iachini dovrà vagliare tutte le possibili alternative, atte a dare alla Sampdoria un volto più interessante. Non è da escludere però che si possa andare avanti con il 4-3-3 con Juan Antonio impiegato come ala sinistra. Tanto dipenderà anche dalle sorti di Angelo Palombo, la sua partenza potrebbe cambiare ancora una volta le carte in tavola.
Fatto sta che la posizione di Juan Antonio in campo è quella, o dietro le punte o esterno in un attacco a tre. In tutti e due i casi quello che rischia di più il posto resta comunque Pasquale Foggia.
Matteo Fantozzi