Nel Cittadella di Foscarini c’è un giocatore che si sta distinguendo per duttilità e qualità. Parliamo di Ferdinando Vitofrancesco, che è arrivato in Veneto in estate dalla Cremonese.
Abbiamo raggiunto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com lo stesso Vitofrancesco, che ci ha raccontato anche un aneddoto interessante del suo passato al Milan.
Ferdinando, come ti trovi a Cittadella?
“Mi sono trovato bene da subito. L’impatto è stato importante, una bella sensazione. Sento che questo è il posto giusto dove fare bene, anche perchè non ci sono pressioni. Voglio maturare qui, per esplodere definitivamente magari un giorno”.
Che società hai trovato?
“Una società seria e con progetti interessanti. Ma la cosa che mi ha più sorpreso è l’ambiente sano in cui si lavora”.
Merito anche di Foscarini…
“Foscarini è una bravissima persona e un ottimo allenatore. Mi ha colpito molto dal punto di vista umano, perchè è una persona con cui si può parlare e che capisce i problemi anche personali dei suoi calciatori. In campo è duro e vuole che lavoriamo sodo. Noi cerchiamo di trasformare poi in campo quello che lui ci trasmette durante la settimana”.
Ora vi manca solo la continuità…
“Non riusciamo spiegarci neanche tra di noi il motivo per il quale non troviamo continuità nelle prestazioni. A volte l’approccio è perfetto, altre volte invece caliamo durante la partita. Ultimamente ci siamo confrontati e abbiamo capito alcune cose. Di certo siamo felici del nostro gioco, stiamo migliorando molto. Foscarini a inizio stagione ci diceva molto più spesso di giocare palla a terra, ora lo stiamo facendo con regolarità”.
Ci racconti la tua carriera, partita da quel Milan che poi un giorno hai lasciato…
“Al Milan ho giocato dieci anni. Sono arrivato che ero un bambino, lasciando il rossonero alla maggiore età. Andai a Cremona per giocare molto, fu un campionato bellissimo in cui perdemmo i playoff per pochissimo. L’estate dopo la Cremonese comprò il mio cartellino, ma avevo voglia di confrontarmi con la Serie B. Fu così che fui spedito in prestito a Grosseto, dove anche lì giocai molto. L’anno dopo tornai a Cremona, dove volevano puntare forte su di me. Quest’estate è arrivata poi la chiamata del Cittadella…”
C’è rammarico per quello che non è stato al Milan?
“L’unico rammarico che mi porto dietro è quello di non aver esordito in Serie A. C’era stata l’opportunità nell’ultima giornata della mia ultima stagione in rossonera. Dovevo giocare uno spezzone contro l’Udinese, ma poi Ancelotti di persona mi spiegò che se fossi sceso in campo il Milan avrebbe dovuto pagare un importante premio di preparazione al mio precedente club. Ci rimasi male e anche Ancelotti, erano tre mesi che mi allenavo con la prima squadra. Scherzando dissi al mister che ci saremo rivisti a San Siro da avversari”.
Matteo Fantozzi
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