Il Cittadella vuole guarire dalla balbuzie interna, ma la Reggina usa le maniere forti anche fuori casa, anche se non è più brutale come qualche tempo fa. Al “Tombolato”, ci si aspettano due formazioni schierate col 4-2-3-1. Invece Foscarini preferisce Vitofrancesco a Bellazzini ed opta per il 4-3-3, e gli amaranto si mettono subito a specchio, sfruttando la duttilità di Missiroli. Gli schemi dei padroni di casa sembrano più oliati, e dopo cinque minuti è Di Roberto a sfondare sulla destra, crossando in mezzo un pallone che scotta. Nel panico, Rizzo ci mette le mani ed è lo stesso Di Roberto a trasformare il conseguente tiro dagli undici metri per il vantaggio del Cittadella.
La Reggina gioca senza una punta di peso, dato che Bonazzoli è stato relegato in panchina dopo le frizioni con Breda. Nel ruolo di centravanti si posizionano prima Campagnacci e poi Ceravolo, ed è quest’ultimo a chiamare Cordaz ad una miracolosa uscita bassa, dopo venti minuti di sonno. Un giro d’orologio, e Ragusa sfonda dal lato di Marchesan, offrendo a Rizzo la possibilità di farsi perdonare. Il mediano trova l’angolino basso ad incrociare col destro, riportando la partita sui binari della parità.
L’estremo difensore veneto riesce a frenare sul nascere altri due tentativi di Campagnacci e Ceravolo, ma capitola ancora ad inizio ripresa. Ragusa premia col tacco una sovrapposizione di Colombo, sul cross la respinta di Cordaz è difettosa. Il pallone danza davanti alla porta, vanno a saltare in quattro, e dopo una carambola sul palo è Campagnacci il più lesto ad infilare in rete. Il Cittadella reagisce subito, mandando dentro Di Carmine e soprattutto Bellazzini, bravo a confezionare l’assist per il 2-2 quasi immediato di Maah in spaccata, mentre la retroguardia ospite sta ancora festeggiando.
Breda prova ad organizzare le contromosse, ma non si capisce se voglia vincere la partita oppure accontentarsi del pareggio. In tre minuti, prima entra Bonazzoli per l’altro attaccante Ceravolo, ma poi è Campagnacci a far posto ad un difensore come Antonio Marino. Si passa alla difesa a cinque, ma i calabresi faticano a trovare le giuste distanze fra i reparti ed all’84’ arriva la nuova beffa: Maah sopravanza Antonio Marino e punta Cosenza, mentre Emerson non va né al raddoppio né alla copertura sull’altro attaccante, Di Carmine, che viene
servito dal francese ed ha il tempo per coordinarsi col piatto destro e realizzare il clamoroso 3-2.
I ragazzi di Foscarini tornano al successo interno proprio quando meno se l’aspettano, grazie alle azzeccatissime sostituzioni dopo il momentaneo 1-2. Per Breda, il “Tombolato” rappresenta una maledizione, dato che lì aveva conosciuto il suo primo passo falso da allenatore professionista, sempre alla guida della Reggina. Una vittoria nelle ultime sette gare, per una squadra che si permette il lusso di mandare Bonazzoli in panca e Nicolas Viola in tribuna.
Paolo Ficara
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