La Reggina prova a tenere lontana la Sampdoria dalla zona play-off, Iachini cerca la sua prima vittoria sulla panchina dei blucerchiati. Cambia il modulo ma non la mentalità per i ragazzi di Breda, che si schierano col 4-2-3-1 ma attendono l’avversario. Nei primi 10 minuti, il portiere Marino deve intervenire quattro volte, anche se si tratta di conclusioni centrali. Pasquale Foggia, uno degli ex, appare ispirato.
Col passare del tempo, la Reggina prende le misure ed inizia a farsi pericolosa. I lanci in profondità trovano Bonazzoli che non è esattamente un contropiedista, ma in una occasione viene fermato con le maniere forti in area. È Campagnacci, sempre in campo aperto su lancio a scavalcare la difesa, a sprecare al 39’ con una palombella imprecisa.
Gli amaranto si mangiano le mani ad inizio ripresa: palo di Bonazzoli sugli sviluppi di una palla inattiva, e sinistro a lato di Ragusa da pochi passi, nel giro di 90 secondi. La Sampdoria continua a soffrire i contropiede, mentre Piovaccari manda fuori di testa, tutto solo. Fino al 70’ non arrivano mosse dalle panchine, prima dell’ingresso di Ceravolo per Campagnacci.
C’è spazio per i sussulti finali, quasi tutti di marca calabrese. Ragusa si divora altre due volte l’impossibile. Poi Missiroli si traveste da Gustav Thoeni e tira dal limite dopo uno slalom entusiasmante, ma Romero gli chiude l’angolo. A fil di sirena, Marino sventa un altro colpo di testa di Piovaccari. Si conclude senza né vincitori né vinti. Per la Reggina, finalmente una prova convincente. La Sampdoria deve curare la pareggite, ma ha rischiato di doversi leccare le ferite.
Paolo Ficara