L’allenatore del Varese Rolando Maran ritrova il Brescia sulla sua strada nella 18^giornata del campionato di Serie B. La sua storia con le ‘rondinelle’ non è stata buona al 100%, ma lo stesso tecnico trova anche qualche aspetto positivo:”L’avermi mandato via quando ero al quinto posto, in piena zona playoff, per far arrivare Zeman al mio posto e a sua volta aver portato la squadra al decimo posto finale, mi ha fatto conoscere da tutti, proprio per com’è andata a finire l’annata. Io se fossi rimasto sono convinto che avrei centrato l’obiettivo. In squadra avevo gente come Hamsik, Milanetto, Di Biagio, Stankevicius e Possanzini”.
Proprio così. Rolando Maran, nella stagione 2005/2006 era alla guida del Brescia e fino alla 29^giornata, quando fu esonerato, si trovava al quinto posto, in piena zona playoff con una buona squadra a livello tecnico. Già da qualche settimana addietro però, negli ambienti bresciani si respirava un aria negativa, un insoddisfazione da parte della dirigenza lombarda, nonostante un buon campionato. Forse il Presidente Corioni si aspettava una pronta risalita in Serie A dopo la retrocessione dell’anno precedente. Ma il campionato cadetto nasconde sempre delle insidie e non sempre il favorito alla vigilia del campionato mantiene le promesse. Successe anche quell’anno, anche se la squadra era in piena corsa playoff. All’indomani della sconfitta contro la Trisetina, Maran venne esonerato per far posto a Zdenek Zeman, vecchio pallino del Presidente. Il tecnico trentino ci rimase molto male, vista la posizione in classifica della squadra. Il Brescia, con l’allenatore boemo fece progressivamente sempre peggio e uscì addiritura dalle zone nobili della classifica e finì con un anonimo decimo posto. A fine campionato Corioni ammise l’errore nel cacciare Maran, ma ormai le cose erano andate a finire male.
Insomma, il tecnico del Varese ha un motivo in più per vincere la prossima partita, un senso di rivincita che crediamo ha ancora, nei confronti di una squadra che l’ha fatto conoscere al pubblico, come ha detto lui, ma che gli ha dato anche una grandissima delusione.
di Marco Orrù