Mirko Antenucci è uno degli emblemi di questa stagione del Torino. Il sacrificarsi in un ruolo non suo per aiutare la squadra e il suo mister Ventura, che si trova con una penuria di esterni per colpa degli infortuni, è molto importante per tutto l’ambiente. Il sacrificio è una delle basi per vincere. Anche l’Inter di Mourinho vinse la Champions League con Eto’o, grande centravanti di livello mondiale, che si sacrificava addiritura come terzino. E nel suo piccolo, Antenucci fa lo stesso, spostandosi sulla fascia e lasciando il suo ruolo privilegiato:”Si lo faccio per aiutare la squadra -dice il diretto interessato- anche se non vedo l’ora che recuperino Guberti e Surraco per tornare a giocare da punta. Come squadra stiamo davvero bene, c’è un gruppo fantastico, armonioso, unito e siamo spinti da una città che quest’anno è entusiasta. Io che vivo in centro respiro ogni giorno questo entusiasmo. Diciamo che ci sono tutti i presupposti per andare in Serie A, speriamo di non deludere nessuno. Dobbiamo continuare su questa strada. Io il massimo campionato l’ho solo assaggiato con la maglia del Catania, ma vorrei riviverlo da protagonista con questa società. Se dovessi scegliere fra 10 gol stagionali e la promozione del Toro? Beh direi tutti e due, i miei gol servono anche alla squadra, ma se debbo scegliere dico la seconda. Adesso andiamo a Padova e dico subito che non è una partita decisiva perchè maggio è lontano. Loro non ci aspetteranno come spesso fanno molte squadre, ma se la giocheranno a viso aperto perchè giocano in casa, sono forti e vogliono ridurre il distacco verso di noi. Rivincite per la partita dello scorso anno? Assolutamente no, quello è il passato, pensiamo al presente e al futuro”.
di Marco Orrù