Sabato allo stadio Adriatico ci sarà una partita particolare perchè di fronte si troveranno Pescara e Gubbio che sono guidate da due tecnici come Zeman e Simoni, allenatori di spessore e che sul campo danno ampio spazio alle qualità degli attaccanti. Tra questi c’è sicuramente Daniel Ciofani attaccante del Gubbio con un passato molto importante proprio a Pescara: “Per me non sarà mai una partita come le altre, sono cresciuto a Pescara e non ho mai dimenticato l’ambiente e tutto quello che ha rappresentato Pescara per me, è una partita che seno moltissimo perché proprio in riva all’Adriatico sono cresciuto e sono diventato grande. Pescara è nel mio cuore perchè dai 14 ai 21 anni sono stato li.
Che tipo di partita ti aspetti?
Mi aspetto una partita difficile e dove dovremo essere bravi nelle ripartenze, contrariamente a quanto pensano in molti il Pescara in casa non è una squadra che concede moltissimo in fase difensiva, credo che solo il Cittadellla abbia vuto tante occasioni. Noi dovremmo fare la nostra partita chiudendo gli spazi e sfruttando le occasioni che ci capiteranno.
Se dovessi segnare esulteresti?
Assolutamente si, io gioco per il Gubbio, non sono una persona ipocrita, faccio l’attaccante di professione e quando un bomber segna è giusto che debba esultare, però è chiaro, non farei mai esultanze polemiche.
Che momento è il vostro?
E’ un momento delicato, arriviamo da due scofitte e tutto questo può sembrare disastroso, ma io sono sicuro che ci riprenderemo presto. Questa certezza la percepisco da tutto quello che facciamo durante il giorno, da come ci alleniamo e dalla voglia che abbiamo di metterci in mostra.
Che cos’è ancora che vi manca?
Io sono convinto che ce la possiamo giocare con tutte, lo abbiamo dimostrato anche contro il Torino e in altre occasioni, siamo un gruppo giovane e forse l’unica pecca è che certe volte avremmo dovuto utilizzare un pò di mestiere in più.
Dobbiamo stare attenti, dobbiamo fare più attenzione e mettere quel pizzico di malizia che ci possono dare i nostri giocatori più esperti. Piano piano stanno recuperando tutti e quindi credo che saranno fondamentali con il loro apporto.
Tu vieni con l’esperienza dell’Atletico Roma in Lega Pro, la B te l’aspettavi così’ difficile?
La serie B è un mondo che volevo e spero di essermelo guadagnato con i goal che ho sempre fatto nella mia carriera. Non voglio fermarmi qui e voglio crescere ancora, io ho mio fratello che gioca in serie B (Ascoli) e ci sentiamo quotidianamente, lui mi ha sempre detto di quanto fosse difficile il campionato cadetto, ora sono davvero consapevole di quanto sia duro; è un campionato logorante perchè ci sono tante partite e c’è un grande dispendio psicofisico. Può succedere che un week end sei in zona salvezza e quello successivo complice una sconfitta puoi trovarti subito nella parte percilosa della classifica, però è sicuramente un campionato appassionante.