L’attesa dell’ex Ebagua e la voglia di Ventura di vedere un Toro vincente e convincente contro il Varese. Da queste premesse i granata vivono la vigilia di Torino-Varese, alla terza giornata di campionato per la banda di Ventura è già una sfida caldissima che il tecnico non vuole mancare di vincere:”Dopo la partita di mercoledì non ero arrabbiato, ma dispiaciuto per la gente. Era l’occasione giusta per dare un segnale forte e invece non è andata come speravo. Inoltre mi ha mostrato molte cose su cui lavorare. I campionati, diceva Fascetti, si vincono a marzo-aprile, dunque non possiamo pensare che la seconda giornata sia già decisiva. Partite come quella contro il Cittadella vanno messe in conto; a Torino però ci sono molte pressioni e chi viene qui sa che deve abituarsi a questo. Il Varese è una squadra tosta, figlia di quella che ha fatto molto bene l’anno scorso. Inoltre ha delle buone individualità che possono risolvere le partite. E’ una partita che mi incuriosisce, anche per vedere dove siamo migliorati. In avanti qualche cambio, sempre nell’ottica del turnover come lo intendo io, sicuramente ci sarà. Avendo una rosa di una ventina di unità è importante coinvolgere tutti i giocatori, in modo che tutti si sentano parte del progetto, anche perchè si gioca ogni tre giorni e dunque il ricambio è necessario.
In futuro quando saremo padroni degli schemi, anche il gioco sarà più veloce, a partire dal portiere. Questo è un gruppo che ha lavorato molto e corso tantissimo fino ad ora. Quando sono arrivato c’era freddezza nel gruppo, invece ora giorno dopo giorno si sta creando un qualcosa di eccezionale. I ragazzi adesso hanno solo bisogno di serenità per continuare a crescere.
L’Olimpico deve diventare la nostra casa, la nostra terra, serve adrenalina e la gratificazione di sentirsi a casa”