Azeglio Vicini ha guidato la nostra Nazionale di calcio dal 1986 al 1991, con un bronzo al Mondiale italiano del 1990. Il tecnico aveva allenato anche il Brescia, ottenendo ottimi risultati sul finire degli anni sessanta. E’ sicuramente un volto illustre del nostro calcio, nonché un esperto in materia.
E’ intervenuto in ESCLUSIVA per SerieBnews.com lo stesso Azeglio Vicini, che ha commentato il campionato di Serie B ai nastri di partenza.
Sig. Vicini come giudica il Brescia alla partenza del campionato? Una squadra che lei ha allenato nella stagione 1967-1968 e dove ha giocato da calciatore anni prima.
“Il Brescia deve riprendersi da una brutta retrocessione che nessuno si aspettava. Io tutt’ora vivo a Brescia e sento questa sensazione tra la gente. Tutti gli anni si dice che ha una buona squadra, ma poi bisogna vedere come si scende in campo. Anche quest’anno la rosa mi sembra all’altezza, ma è difficile dare un giudizio ora perchè poi spesso i risultati non sono sempre quelli che ci aspettiamo”.
Ma la vede comunque tra le favorite per la promozione?
“Sì, la vedo tra le favorite per una promozione in Serie A. Comunque è difficile valutare la situazione, vediamo come opererà l’allenatore e se saprà formare un buon gruppo”.
Torino e Sampdoria sono sicuramente le favorite per la promozione diretta. Ci vuole parlare di loro?
“La Sampdoria viene da una bruciante retrocessione, che nessuno davvero poteva immaginare. Il Torino invece vive da anni situazioni particolari. Sono squadre che dovrebbero vivere nella massima serie proprio per tradizione. Devono di diritto tornare in Serie A”.
Il campionato di Serie B è molto diverso da quello di A, ci vuole spiegare il perchè?
“Certo, il campionato di B è un altro mondo rispetto a quello di A. In Serie B ci sono sempre novità e sorprese, squadre che si impongono all’attenzione di tutti all’improvviso e senza che qualcuno se lo aspetti. E’ un calcio più fisico dove alla fine le favorite sulla carta contano poco. In Serie A invece il calcio è più lineare, c’è molta differenza tra le squadre e andare fuori dai pronostici è difficile. Ricordiamoci poi che in A lo Scudetto lo vince uno solo e ci sono pure le Coppe, mentre in B si lotta per la promozione e lo Scudetto lo vincono virtualmente in tre”.
Matteo Fantozzi