Contratto collettivo, progetto stadi, la sorpresa B italia ed una serie B a venti squadre. Il presidente della lega di serie B Andrea Abodi intervistato in ESCLUSIVA dalla redazione di seriebnews.com spiega come il campionato cadetto si propone come un torneo innovativo, che guarda al futuro ed un modello da seguire anche per la serie A.
Partiamo dagli elementi del contratto collettivo, quali novità?
Prima di tutto è un contratto triennale che da la possibilità di mettere in parallelo i contratti di allenatori e preparatori atletici, con un contratto configurato com’è giusto che sia. Fino ad oggi i preparatori atletici non erano inquadrati per quella che è la loro reale figura professionale, oggi lo sono a tutti gli effetti.
Il contratto è stato fatto sui tre anni perché consente di programmare a livelo societario le questioni finanziarie sui calciatori, sia in caso di promozione sia in caso di retrocessione. Ciò consente proprio ai club di organizzarsi sul discorso dei contributi.
Un nodo su tutti era quello legato alla variabilità, in passato era fissata al 50%, oggi l’abbiamo portata al 100% fino ai 100mila euro; oltre a questa cifra la variabilità è libera. I numeri che vi sto dando sono da considerarsi al lordo, anche qui differentemente dal passato bisogna ragionare sul lordo e non più sul netto.
Secondo punto è il rapporto di lavoro. Abbiamo raggiunto una novità assoluta: l’eventuale interruzione unilaterale del rapporto di lavoro, che può avvenire solo al penultimo anno per i giocatori di 28 anni. Esempio, un giocatore di 28 anni che ha firmato tre anni di contratto ha determinato un suo valore di rescissione, così come la società ha calcolato il suo. Alla fine del secondo anno uno o l’altro può decidere di rescindere. Inoltre rispetto alla serie A, in serie B abbiamo arginato il problema dei fuori rosa: un club del campionato cadetto può tesserare un massimo di 26 giocatori, eccezion fatta la lista che riguarda gli under 21. Così facendo abbiamo evitato i conflitti dei fuori rosa. Questo contratto collettivo che abbiamo firmato offre più garanzie per tutte le parti.
Con le novità del governo a che punto è il discorso degli stadi?
“Visto che bisogna varare un decreto sviluppo, credo che il calcio possa essere di grande aiuto. Un mese fa ho fatto la mia proposta che ha trovato riscontro nei vertici della politica. Ora con il cambio dei ministri credo ci siano tutti i presupposti affinchè si possa spingere ancoora di più. In un momento di grande criticità per il nostro pese, il calcio può dare un grande contributo. Spero che insieme al Coni e alla federazione affronteremo presto questo argomento”.
Presidente, come valuta la crescita dell’intero prodotto serie B?
Credo sia il consolidarsi di piacevoli conferme. Dobbiamo sostenere questo progetto perchè le risposte sono incoraggianti. La gente negli stadi, i giocatori in giro nelle varie nazionali, gli ascolti televisivi, sono tutti elementi che hanno un segno più e dunque bisogna continuare in questo senso, con questo impegno, proprio perchè tutti i settori ci incoraggiano a farlo.
Presidnete ma ormai la B ha una sua identità?
“Preferirei fossero gli altri a dirlo, credo che i settori di cui le ho parlato prima e la considerazione che ormai c’è nei nostri confronti segnino che sono stati fatti dei passi importanti. Rispetto al passato c’è stato un miglioramento sotto tutti i punti di vista, lo dico io ma sono i numeri ed i dati che parlano chiaro. Oggi la serie B ha una sua anima e una sua identità.
Anche B Italia è una piacevole sorpresa?
“Il progetto B Italia è straordinario ed emozionante, perché anche in questo caso abbiamo vinto le diffidenze di qualcuno. Il campionato cadetto offre giovani di grandissimo valore e di enormi potenzialità. Molti procuratori, operatori del mercato piuttosto che pagarsi un biglietto per il Sud America o per l’estero, guardassero con maggiore attenzione ai nostri giovani che non sono certamente da meno rispetto ai pari età europei o internazionali. I ragazzi che hanno vinto in Serba e poi in Russia sono stati splendidi, hanno mostrato nei confronti di questo progetto qualità, abnegazione e una grandissima professionalità. Hanno giocato come se stessero giocando con la maglia della nazionale italiana. Dopo il match contro la Serbia tre giocatori di B Italia sono andati in Under 21, ed un altro ragazzo in particolare presto sono certo che lo vedrete alla corte di Prandelli.”
Ci dice chi è?
“Assolutamente no, non sarebbe giusto, ma ve ne accorgerete.
Infine una serie B a venti squadre, è una speranza o una certezza?
“Assolutamente certezza, è chiaro che è un tema che dovremo affrontare in consiglio federale, con l’attenzione di tutte le leghe. Non sarà facile da strutturare ma sono certo che entro il 2015 la B sarà un torneo a venti squadre.”